Le rilevazioni per il fine settimana: il caldo torrido assedia le città e fa calare le prenotazioni, ma in compenso fa crescere le richieste per laghi e montagna. Al mare prenotato il 90% della disponibilità
L’estate entra nel vivo. E per l’ultimo weekend di luglio – il primo dell’esodo estivo – le previsioni sono positive: nelle strutture ricettive ufficiali sono state prenotate 8 camere disponibili su 10, per un totale di oltre 6,4 milioni di pernottamenti attesi tra oggi e domenica 28 luglio.
A stimarlo per Assoturismo Confesercenti è il Centro Studi Turistici di Firenze, che ha rilevato la saturazione dell’offerta ricettiva nazionale disponibile online sui principali portali delle Online Travel Agency.
La tendenza rilevata nelle settimane precedenti ha tutto sommato confermato le aspettative delle imprese, anche se a ‘tirare’ è stata soprattutto la domanda straniera, che ha fatto registrare il picco delle presenze turistiche di tutto il trimestre estivo. Le alte temperature, però, dovrebbero dare una spinta pure alla domanda dei turisti italiani, pur se con andamenti differenziati: l’afa, infatti, tende a scoraggiare le presenze in città e metropoli e a premiare le località ‘più fresche’.
Non sorprende, dunque, che i tassi di saturazione delle strutture ricettive delle località dei laghi e della montagna registrino un netto aumento, attestandosi per questo fine settimana rispettivamente al 92 e all’82% delle camere disponibili. Le città d’arte, invece, si fermano al 75%: un calo delle prenotazioni legato in parte all’andamento fisiologico della stagionalità e in parte proprio ai riflessi che i cambiamenti climatici e le ondate di calore generano sui comportamenti della domanda. Un fenomeno evidenziato dal 24% degli imprenditori intervistati. Valori di stabilità sono previsi, invece, per le imprese delle aree rurali e di collina (79% delle camere prenotate), del termale (74%), e soprattutto delle località marine, che vedono prenotate 9 camere su 10, in linea con la scorsa stagione.
Per quanto riguarda le macroaree geografiche, in assoluto il tasso di saturazione più elevato è stato rilevato per il Nord Est (83%), grazie al buon andamento delle imprese del Trentino-Alto Adige. Risultato positivo atteso anche per il Nord Ovest (82%), soprattutto per le strutture di Liguria e Valle d’Aosta. Leggermente al di sotto dei valori medi si collocano, invece, le regioni del Centro Italia (80% di saturazione), nonostante il picco di occupazione rilevato per le imprese ricettive delle Marche. Infine, un valore leggermente inferiore alla media nazionale è stato rilevato per le regioni del Sud e Isole (81%).
“Si tratta di dati positivi che confermano non solo la buona performance della filiera turistica italiana ma come il comparto sia traino di sviluppo per l’economia tutta”, commenta Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti. “Occorre porre attenzione, però, al rallentamento della domanda interna su cui incide la perdita di potere d’acquisto e risparmio delle famiglie. Il cambiamento climatico, inoltre, pesa sui flussi turistici, in particolare quelli delle città d’arte che subiscono gli effetti negativi del clima torrido”.