UNICA NOTA POSITIVA LA STESSA DATA DI AVVIO IN TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE
FISMO CONFESERCENTI AL LAVORO PER CAMBIARE REGOLE ORAMAI OBSOLETE E CONTROPRODUCENTI
Sabato scorso sono partiti i Saldi estivi in tutto il territorio nazionale, con l’unica eccezione del Trentino-Alto Adige.
Ma davvero si può continuare a parlare di “Saldi di fine stagione”?
FISMO Confesercenti Forlì, al di là di quanto si inizierà a leggere e commentare nelle prossime settimane, riguardo a previsioni, dati e aspettative di vendita, ribadisce con convinzione la tesi di posticipare verso una reale “fine stagione” la data di avvio dei saldi, sia estivi che invernali, concordando pienamente con l’azione che FISMO nazionale sta portando avanti, al riguardo, con il Ministero del Made in Italy e la Conferenza Stato-Regioni.
Una richiesta sostenuta con convinzione dalla maggioranza degli operatori del settore associati, condivisa durante gli incontri organizzati da FISMO Confesercenti Forlì, che non si è ancora concretizzata anche a causa di una resistenza al cambiamento manifestata a livello nazionale da alcuni operatori del settore, ma che auspichiamo, adoperandoci al riguardo, possa concretizzarsi nel prossimo periodo invernale.
“A sostegno degli imprenditori di un settore che con impegno e serietà stanno continuando a promuovere uno dei comparti, per non dire dei sistemi, di eccellenza del nostro paese, ribadiamo la necessità di rivedere le norme che disciplinano l’intero sistema dei Saldi”
Queste le dichiarazioni di Fabio Lucchi, responsabile FISMO Confesercenti Forlì.
“Tra le principali proposte espresse dai nostri operatori, che FISMO nazionale facendole proprie sta discutendo con impegno nei tavoli di competenza nazionale e regionale - continua Lucchi:
• Le date di inizio delle vendite di fine stagione devono essere fissate al 20 febbraio per i saldi invernali e al 20 agosto per quelli estivi;
• La durata dei saldi non deve superare i 30 giorni;
che conclude - Nessuno mette in discussione, quanto meno non FISMO Confesercenti, l’importanza dei Saldi. Momento fondamentale per la tenuta del commercio tradizionale, perché consentono alle imprese di smaltire la merce in magazzino fornendo a queste la liquidità necessaria a far fronte ai sempre pressanti costi aziendali. Ma proprio in virtù di quanto sostenuto, non si può più continuare a definire date di avvio così precoci da, addirittura, anticipare l’inizio della stagione impedendo alle imprese del settore, a tutti gli effetti, di effettuare vendite di capi stagionali a prezzo pieno. Imprese che, non bastasse, devono quotidianamente concorrere con la fase ‘bulimica’ da sconti in cui siamo entrati: vendite promozionali, offerte speciali, black friday, boxing days, prime day, ecc. Iniziative che, inevitabilmente, diluiscono l’impatto delle vendite e sottraggono quote di mercato in totale assenza di regole”.